A cura di Avvocato Enrico Martini

La separazione delle carriere tra magistratura giudicante e inquirente

ORA O MAI PIÙ

Il tema della separazione delle Carriere, e non solo delle Funzioni, è finalmente all'ordine del giorno, o almeno così sembra, del nostro Legislatore.

Un'ampia convergenza di forze politiche si sta coagulando per sostenere l'iniziativa di legge popolare che l'Unione delle Camere Penali e le singole Camere Penali territoriali hanno promosso nel (lontano ormai) 2017, con una proposta di legge costituzionale giacente da troppo tempo in Parlamento. Lodevoli le proposte di referendum avanzate da Radicali e Lega, ma quel che propongono, con la mera separazione delle funzioni, non è sufficiente. Il Giudice terzo e imparziale e la parità tra accusa e difesa, descritti mirabilmente dall'art. 111 della Nostra Carta Costituzionale, fino ad oggi non esistono, rendendo il nostro sistema incostituzionale e paragonabile a quelli di Turchia, Bulgaria e Romania. Il Giudicante potrà essere terzo e imparziale solamente quando apparterrà ad un Ordine totalmente distinto da quello dei Pubblici Ministeri (chi scrive auspica non solo la separazione delle carriere, ma anche quella fisica, con la collocazione dei Tribunali e delle Procure in edifici diversi e distanti tra loro, neppure collegati dai medesimi sistemi intranet). Vi dovranno essere due CSM separati, dunque il Giudicante non dovrà più temere che la propria promozione a funzioni o ruoli auspicati e richiesti debba essere posta nelle mani dei rappresentati della Pubblica Accusa in seno ai consigli giudiziari e al CSM (e alle correnti in seno agli stessi - Palamara Docet), né che l'azione disciplinare nei loro confronti sia esercitata dai Pubblici Ministeri. I recenti fatti di Verbania, ma anche quelli di Napoli, Avellino e Milano, stanno portando all'attenzione pubblica le pecche del nostro sistema giudiziario, che deve essere in qualche modo riequilibrato togliendo questo eccessivo potere incontrastato dalle mani delle Procure della Repubblica. Di seguito pongo alla vostra attenzione la Delibera della Giunta dell'Unione delle Camere Penali dell'08.06.2021, estratta dal sito ufficiale UCPI, ove il tema in oggetto viene eviscerato nei suoi aspetti salienti.

SEPARAZIONE DELLE CARRIERE! ORA O MAI PIU'...... 

  

" Riparta da Verbania la battaglia politica per l’approvazione della proposta di legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere, firmata da 75mila cittadini e pendente in parlamento.

La delibera della Giunta UCPI sulla revoca del fascicolo al giudice Banci Buonamici.

La Giunta dell’Unione delle Camere Penali Italiane

letta la delibera adottata dal Direttivo della Camera penale di Verbania in data odierna, con la quale si denuncia l’allarmante gravità del provvedimento adottato dal Presidente del Tribunale di Verbania di revoca dell’assegnazione del fascicolo relativo alla tragedia della funivia “Mottarone” alla dott.ssa Banci Buonamici, con conseguente astensione dalle udienze per il giorno 22 giugno e convocazione di una pubblica assemblea;

letta altresì la delibera delle Camere Penali di Novara, Piemonte Occidentale e Valle d’ Aosta, Vercelli, Alessandria, di adesione e sostegno alla prima;

osserva

la accurata ricostruzione delle circostanze e delle modalità nelle quali è maturata la inusitata decisione di revoca della assegnazione del fascicolo in questione, conferma senza possibilità di dubbio la inaudita gravità di questa vicenda, il cui significato non può certo essere dissimulato da implausibili formalismi burocratici.

Se fosse vero infatti che la qualità in capo alla dott.ssa Banci Buonamici di Giudice supplente della dott.ssa Ceriotti, originaria destinataria della assegnazione del fascicolo, basti a legittimare quella decisione, essa avrebbe dovuto allora accompagnarsi, prima e dopo, con decine se non centinaia di altri identici provvedimenti relativi a tutti gli altri fascicoli che, per le medesime ragioni di indisponibilità della dott.ssa Ceriotti, sono stati assegnati ad altri GIP parimenti in funzione di giudici “supplenti”.

Non solo invece quella relativa alla tragedia della funivia risulta ad oggi l’unico fascicolo in riassegnazione, ma è altresì vero che questa decisione, incredibilmente adottata -tramite Cancelleria!- nella fisica imminenza del deposito di una ordinanza di accoglimento di una istanza difensiva di incidente probatorio avversata dalla Procura, risulta inspiegabilmente violativa di un esplicito accordo in precedenza raggiunto tra la Presidenza del Tribunale, la Camera Penale ed il C.O.A. di Verbania. Con esso si conveniva -esattamente a proposito delle necessitate “supplenze” verso la dott.ssa Ceriotti- che esse avrebbero assunto carattere di definitività, per ovvie esigenze di razionalizzazione gestionale del carico dei procedimenti.

Il Re, dunque, è nudo, e se in questo Paese fosse ancora necessario avere conferma della improcrastinabile necessità di operare, da subito, per una riforma costituzionale che separi le carriere tra magistratura inquirente e magistratura giudicante, la clamorosa vicenda di Verbania ha assolto definitivamente questo compito.

Mentre infatti risulta da nessuno smentita la notizia, ripetutamente diffusa dai media pubblici e privati, di un diretto intervento del Procuratore Generale di Torino sul Presidente del Tribunale di Verbania per la rimozione da quella inchiesta di un Giudice coraggiosamente indipendente dall’Ufficio di Procura come la dott.ssa Banci Bonamici, siamo assolutamente persuasi che, in ogni caso, quella notizia sia purtroppo straordinariamente verosimile.

La comune appartenenza di Pubblici Ministeri e Giudici al medesimo ordine, al medesimo organo di autogoverno, alla medesima rappresentanza associativa, ai medesimi percorsi professionali, consente ai primi di esercitare, grazie alla natura eminentemente politica e fortemente mediatica dell’attività inquirente, una supremazia ed una forza di condizionamento degli uffici giudicanti scandalose e non più oltre tollerabili.

Un Paese nel quale può accadere ciò che accade a Verbania, e cioè che un Giudice che adotta decisioni sgradite all’Accusa venga bruscamente eliminato dallo scenario processuale, è un Paese che calpesta la Costituzione, con una protervia ed un sentimento di impunità che lascia sbalorditi. Invitiamo il Governo, la Ministra Cartabia e tutti i Parlamentari che abbiano a cuore i valori costituzionali del giusto processo, ad acquisire definitiva consapevolezza di questa allarmante emergenza, e dunque a rilanciare il percorso della proposta di legge di iniziativa popolare dell’UCPI, firmata da 75mila cittadini e attualmente ferma avanti la Commissione Affari Costituzionali della Camera. Quella è la strada maestra, senza -occorre dirlo con molta chiarezza- illusorie scorciatoie referendarie che, sotto la nominale evocazione di quella epocale ed improcrastinabile riforma propongono poco più che un blando rafforzamento della separazione delle funzioni, da sempre specchietto per le allodole dei più strenui ed attrezzati oppositori della sola riforma risolutiva, necessaria ed indispensabile: la riforma costituzionale dell’ordinamento giudiziario italiano.

Tanto premesso, la Giunta UCPI

-esprime incondizionato consenso e sostegno alla iniziativa di denuncia e di protesta assunta dalla Camera Penale di Verbania, insieme a quella di tutte le altre Camere Penali del Piemonte;

- manifesta piena solidarietà, umana e professionale, al Giudice dott.ssa Banci Buonamici, e profonda ammirazione per la manifestata sua indipendenza di pensiero e di giudizio;

-rivolge a tutti gli avvocati italiani l’invito a manifestare in ogni forma, sui social e nelle proprie camere penali, il sostegno ai penalisti di Verbania e del Piemonte Occidentale, ed a convergere numerosi a Verbania il giorno 22 giugno 2021, perché da quel Foro si rilanci con forza la grande battaglia dell’U.C.P.I. per l’approvazione della legge costituzionale di iniziativa popolare per la separazione delle carriere nella Magistratura.

La Giunta

Roma, 8 giugno 2021"